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martedì 20 settembre 2022

Ladroni o Ladrones?

Cari amici, 

Finale di "Ladrones" ma nella versione inglese, poi tagliato

Ci dovete scusare se non scriviamo così spesso; abbiamo avuto un bel po’ da fare con le nostre attività dedicate all’opera di Laurel e Hardy – ultima ma non ultima, aiutare la Rai nel loro importante progetto di restauro serio delle edizioni italiane dei loro film – che quasi ci stavamo scordando del nostro blog.
Oggi però lo riprendiamo per commentare una notizia che da qualche giorno sta facendo il giro degli appassionati. Stando ai comunicati ufficiali, la prossima edizione delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone, manifestazione che ci è molto cara, fra le più prestigiose al mondo per quel che riguarda la riscoperta e la valorizzazione del cinema muto, ospiterà un evento speciale dedicato a Stanlio e Ollio. L’occasione, leggiamo, è quella della proiezione della “versione italiana” di Night Owls (1930), intitolata Ladroni.
Una notizia di straordinaria importanza, poiché non si tratterebbe del solito cortometraggio da 20 minuti che siamo abituati a vedere in TV, bensì della prima versione fonetica recitata da Laurel & Hardy direttamente in italiano e – almeno fino a oggi – considerata perduta.

Breve premessa storica per ricordare esattamente di che cosa si tratta. Nel 1929 Laurel e Hardy avevano iniziato a girare film sonori e, non esistendo ancora il doppiaggio (o post-sincronizzazione, come sarebbe meglio chiamarla in questo caso), per superare l’ostacolo del mercato multilingue gli Studi Roach adottarono l’espediente, un po’ macchinoso, di far recitare gli attori nelle diverse lingue: spagnolo, tedesco, francese… e italiano.

Il primo cortometraggio realizzato con questa tecnica fu appunto Night Owls. In contemporanea con la versione inglese, ne venne girata una in spagnolo, rimpiazzando scena per scena gli interpreti secondari con altri madrelingua. Questa versione, intitolata Ladrones, durava 15 minuti in più rispetto alla versione inglese: includeva infatti sequenze che lo stesso Laurel aveva deciso di scartare dal final-cut americano, e addirittura un finale differente.


Ottenuto un grande successo di pubblico nei Paesi ispanofoni, Hal Roach decise di sfruttare la stessa tecnica per ampliare la distribuzione del film ad altri mercati, inclusa l’Italia. Ed ecco la sorpresa: a differenza di quel che avvenne in seguito con altri cortometraggi, le sequenze della versione spagnola non vennero rigirate in Italiano. Diversi mesi dopo aver realizzato il film esclusivamente in lingua spagnola, Roach incaricò i fonici di post-sincronizzare dei dialoghi italiani su questa versione, approfittando della somiglianza fra i movimenti labiali delle due lingue. (Tempo dopo, lo stesso stratagemma verrà utilizzato per alcune sequenze della versione spagnola di Berth Marks). Il risultato era tutt’altro che perfetto, ma di fatto si trattava del primo film della coppia “doppiato” in Italiano, probabilmente – ribadiamo: probabilmente – dagli stessi Laurel & Hardy. Il sonoro venne inciso inoltre su quattro dischi della Victor Talking Machine, secondo una tecnica già impiegata per post-sincronizzare alcune pellicole mute con musica ed effetti, in modo da poterle distribuire nelle sale già equipaggiate per il sonoro.

 

Secondo quanto è stato ricostruito alcuni anni fa
, l’ipotesi trova conferma nell’archivio online della Victor: le matrici dei quattro dischi (MVR-54999, MVR-61101, MVR-61102, e MVR-61103) sono datate 25 e 26 agosto 1930, vale a dire circa otto mesi dopo la distribuzione di Night Owls e di Ladrones. Inoltre, i registri degli Studi Roach riportano che entrambe le versioni hanno lo stesso metraggio: 3306 piedi, vale a dire 1021 metri, circa 37 minuti di proiezione. Un caso unico, perlomeno stando ai documenti, tra le versioni fonetiche girate da Laurel e Hardy fino a quel momento.

Ladroni uscì con successo in Italia agli inizi del 1931, aprendo la strada alla prima, vera e sola edizione fonetica girata in italiano da Stan e Babe: Muraglie. Da allora, di Ladroni e di Muraglie si sono perse le tracce. I successivi doppiaggi del dopoguerra hanno reso superfluo ogni tentativo conservazione di quelle preziose versioni italiane, di fatto rendendone impossibile il recupero o il restauro. 

Dal comunicato stampa diffuso dalle Giornate si legge che il gruppo di ricerca “SOS Stanlio e Ollio” (fondato, secondo quanto si legge in rete, con “lo scopo di promuovere iniziative culturali di varia natura tese alla valorizzazione in campo nazionale ed internazionale dell’opera della famosa coppia di artisti e di salvaguardare e recuperare in digitale le versioni italiane dei film da loro interpretati”) avrebbe recuperato il “negativo scena” della versione fonetica italiana di Ladroni presso la George Eastman House di Rochester (NY). Si tratta tuttavia di una copia muta, dal momento che il “negativo scena” era realizzato separatamente dal “negativo sonoro” – sempre che quest’ultimo sia davvero esistito: non possiamo sapere con certezza se nel 1930 gli studi Roach si appoggiassero esclusivamente ai dischi della Victor oppure no.

Il metraggio e gli screencapture del comunicato stampa (a soli 1080p) della pellicola mostrano che Ladroni è effettivamente Ladrones post-sincronizzato in italiano, di fatto confermando quanto affermato fin qui. Si tratta dunque di un duplicato, con tutti i difetti del caso, del negativo spagnolo, che però conserva i titoli di testa originali MGM tradotti in italiano. Questa è la sola vera notizia. 

Una buona notizia, insomma? Fino a un certo punto.

Le nostre perplessità relative a questo “recupero” (si fa un po’ fatica a chiamarlo “restauro”) riguardano prima di tutto che cosa verrà proiettato a Pordenone il prossimo ottobre. Il comunicato stampa, pubblicato anche sulla pagina Facebook del Festival, riporta infatti che “[il gruppo di ricerca] ha curato la meticolosa ricostruzione sulla base dell’edizione spagnola Ladrones che ha conservato la colonna sonora di rumori e pochi fonemi pressappoco identici nelle due lingue. Si potrà così sentire la viva voce di Oliver Hardy in una battuta, seppure brevissima, in ispano-italiano”.


Il comunicato fa sorgere alcune domande. Per esempio, come è possibile che questa “meticolosa ricostruzione” riporti un’unica frase in italiano su un film di 37 minuti? Nel film Laurel & Hardy parlano poco, è vero, ma gli altri interpreti no. Abbiamo deciso quindi di chiedere lumi direttamente al Festival, tramite la pagina ufficiale Facebook. Il Festival ha inoltrato la nostra domanda direttamente ai responsabili del progetto. Citiamo testualmente la loro risposta: “[…] la colonna sonora italiana d’epoca risulta ad oggi irreperibile, ma essendo parzialmente ricostruibile sulla base di quella spagnola […] è stato scelto di mantenere suoni, rumori e alcuni fonemi identici, inserendo solo per alcune brevissime scene un commento musicale”. 

 

Dunque sulle immagini di Ladroni – che, come si è detto, è identico a Ladrones – è stato operato un missaggio recuperando il sonoro da Ladrones. Detto altrimenti: il “recupero” effettuato da SOS Stanlio & Ollio è Ladrones ma con i titoli in italiano. Ebbene, posto che la stessa operazione potrebbe essere tranquillamente effettuata con qualunque altra versione fonetica in spagnolo di Laurel & Hardy, a destare ulteriori perplessità sono le scelte che avrebbero guidato la ricostruzione. Sulla base di quali criteri è stato deciso che alcune frasi andavano bene e altre no, lasciando una sola battuta in “ispano-italiano” di Oliver Hardy?  Per non parlare della scelta di inserire un commento musicale, sia pure in “alcune brevissime scene”, che – se confermata – andrebbe a costituire una vera e propria interpolazione arbitraria.


Nel corso degli anni, le Giornate del Cinema Muto hanno regalato a studiosi e ammiratori di Laurel & Hardy autentiche rarità: valga per tutte, nel 2015, l’anteprima europea di The Battle of the Century, nella versione più completa che si fosse mai vista dal 1927 (ne abbiamo parlato anche noi, in questo articolo). Ci sorprende quindi che un Festival con quarant’anni di storia sulle spalle, punto di riferimento per cinefili, ricercatori, storici e archivisti, abbia deciso in quest’occasione di dare spazio a un’operazione di questo tipo.

Un’operazione davanti alla quale, come Oasi n. 165 dell’associazione internazionale “Figli del Deserto”, non possiamo che prendere fermamente le distanze.

Ad ogni modo, sempre a proposito di Laurel & Hardy, segnaliamo che quest’anno le Giornate presenteranno l’edizione restaurata del film Rupert of Hee-Haw (1924), una parodia di Rupert of Hentzau interpretata dal solo Stan Laurel per la regia di Percy Pembroke (Il cortometraggio sarà disponibile anche online) e di Long Fliv the King (1926), con Charley Chase e il solo Oliver Hardy, diretti da Leo McCarey.


Stefano Cacciagrano

Nico Cartenstadt 

Andrea Ciaffaroni

Benedetto Gemma

Gabriele Gimmelli

Valerio Greco

Luca Mauli
Nunziante Valoroso


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