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lunedì 3 giugno 2019

Come siamo stati “Stanlio e Ollio”

Amici carissimi,
è passato un mese abbondante da quando il biopic Stanlio & Ollio di Jon S. Baird, con Steve Coogan e John C. Reilly nei panni dei nostri eroi, è uscito nelle sale italiane.
Per chi si fosse perso nelle gozzoviglie del congresso, ne abbiamo già parlato a lungo nell’ultimo post.
Al momento in cui scriviamo, pare che nonostante una robusta concorrenza (Avengers: Endgame prima, Detective Pikachu poi), il film abbia superato i due milioni di euro di incasso e oltre mezzo milione di presenze nei cinema (da fonte Cinetel).

L’edizione italiana del biopic, dopo l’anteprima occorsa a Cinecittà World domenica 28 aprile 2019, ha debuttato nelle sale mercoledì 1° maggio su distribuzione Lucky Red. Il doppiaggio è stato diretto da Rodolfo Bianchi, con la nostra consulenza nelle persone del Gran Sceicco Benedetto “Enciclopedia” Gemma e Stefano Cacciagrano.
I protagonisti hanno le voci di Angelo Maggi (Steve Coogan/Stan Laurel) e Simone Mori (John C. Reilly/Oliver Hardy).

Simone Mori e Angelo Maggi, in una simpatica posa negli studi Margutta di Roma, febbraio 2019 (dal profilo Instagram di Angelo)

Angelo e Simone hanno risposto alle nostre curiosità sul loro lavoro, vediamoli insieme!


Ciao Angelo e ciao Simone! Innanzitutto vivi complimenti per il vostro lavoro e la vostra carriera.
Angelo: Grazie mille.
Simone: Grazie. Non parliamo già di “carriera” che mi sento vecchio! (ride)


Eravate già appassionati di Stanlio e Ollio prima di questo film?
Angelo: Sì, ma certo, anzi! Ricordo che quando ero piccolo erano programmati tantissimo, erano dei film straordinari. Loro stessi erano veramente straordinari. Sono stati i più grandi comici della storia del cinema, hanno creato una serie di comici che poi si sono ispirati a loro. Erano anche molto vicini ad altri grandi come Charlie Chaplin e Buster Keaton.
Simone: Beh sì, io ci sono cresciuto! Appartengo alla generazione in cui il sabato si facevano correre i genitori da scuola, e per un pelo riuscivamo a vedere la sigla di Oggi le comiche. Ne trasmettevano tantissime, ma la maggior parte era tutta dedicata a Stanlio & Ollio. Avrò visto le loro scenette cento volte, conservo ancora alcuni filmini muti in Super 8! La scala musicale la potrei rigirare, o scene come “arrivedòrci, arrivedòrci” quando partono in macchina, sono straconosciute per me.


Come avete conosciuto il film di Baird?
Angelo: Avevo sentito del film perché aveva come protagonista Steve Coogan, che ho doppiato per la prima volta in Philomena. Avendolo già fatto sono stato chiamato dal direttore di doppiaggio per interpretarlo in questo film.
Simone: Il film originale non l’ho visto. Lo sono venuto a sapere più tardi, visto che c’era John C. Reilly come protagonista: avendolo già doppiato tante volte sono stato chiamato dal direttore che, insieme al cliente, ha deciso che andavamo bene.


Avete seguito una preparazione particolare per il doppiaggio?
Angelo: Io ho letto il libro Mr Laurel & Mr Hardy, che mi ha regalato Stefano, un libro interessantissimo sulle loro vite. Non ci sarei mai arrivato se non fosse stato per Steve Coogan, che interpretava il personaggio di Stan Laurel - e di Stanlio - in un film. Poi Stefano e Benny mi hanno mandato tantissimi contributi, con clip, anche un paio di lungometraggi, riferimenti di comiche che poi loro interpretano nel film, quindi me li sono rivisti.
Simone: Avevo letto qualcosa su di loro in passato, conoscevo abbastanza la storia, non sapevo che Oliver Hardy fosse un giocatore, sapevo delle mogli, ma per il resto... era un divo stellare. Benedetto e Stefano, prima dell’inizio del doppiaggio, mi hanno mandato un DVD dove c’erano tutte le scenette che avremmo avuto nel film, sia in originale che con il doppiaggio di Alberto Sordi e Mauro Zambuto, poi anche Carlo Croccolo e Franco Latini, Giorgio Ariani ed Enzo Garinei... Sono stati carinissimi, erano presenti e a volte chiedevamo loro qualche consiglio, un paio di scenette me le sono fatte leggere da loro. Il mio unico “training” è stato sentire quel DVD, ma le comiche le conoscevo a memoria.


Quanto è durato il doppiaggio del film?
Angelo: Beh, per quanto mi riguarda, non più di una settimana. Tutto il film non saprei sinceramente, forse un paio di settimane.
Simone: Non ricordo di preciso, erano normali turni di doppiaggio secondo i tempi di un cinematografico, quindi non tantissime righe ad anello.


Eravate al leggio insieme?
Angelo: No, no, mai, sempre in colonna separata. Rispetto a venticinque anni fa, oggi in sala di doppiaggio non si lavora quasi più insieme. Preferiscono semplificare, avere un suono più pulito lavorando su un’unica colonna.
Simone: Non abbiamo fatto insieme neanche un turno. Qualche anno fa si usava, si facevano vedere i film prima in originale, ma succedeva in pochissimi casi, io ricordo ad esempio Forrest Gump. Ormai niente, vai in sala, e lo fai in sala.


Curioso, allora la foto di Angelo su Instagram insieme?
Angelo e Simone: Ci siamo incrociati.
Angelo: Io uscivo, lui entrava...
Simone: ...e abbiamo fatto la foto.


Come avete affrontato i famosi accenti storpiati che da sempre caratterizzano Stanlio e Ollio in italiano?
Angelo: Allora, intanto cominciamo subito col dire che quando si doppia un film come questo, da parte della distribuzione e del direttore di doppiaggio, i protagonisti non sono i “veri” Stanlio e Ollio. Sono Steve Coogan e John Reilly, due splendidi attori, che a loro volta interpretano altri due attori in un film che verte tutto sulla loro vita privata. Tranne piccole scene sul palco, parliamo di caratterizzazioni di cinque minuti su circa due ore film, insomma, una piccola cosa. Io ho cercato di usare questa voce di testa, un po’ portandola su, mentre in tutto il film Steve Coogan, che ha una bella voce baritonale come la mia, parla normalmente. Abbiamo cercato di caratterizzarli dando loro questo accento noto.
Simone: Come sai, loro non fanno assolutamente nessun accento in originale, come invece conosciamo in Italia. Quindi si è creato il problema quando fanno le scenette in teatro, rifacendo comiche che tutti abbiamo già visto, perché nella vita li abbiamo fatti parlare normalmente. Gli americani, soprattutto sul cinematografico, vogliono l’aderenza a quello che viene fatto in originale. Per cui non sapevamo cosa avrebbero scelto, e abbiamo fatto tutte le scenette in due versioni: normali, e con un leggero accento. Non hanno voluto che facessimo il verso a Sordi e Zambuto, giusto “arrivedòrci”“uova sode e nòci”, niente di più. Forse la scenetta più lunga è quella dell’ospedale, ma alla fine saranno quattro battute, non è che siano complete.
Angelo: C’era questa indecisione se mandare la versione che nell’immaginario collettivo degli italiani è “certo che siiì” (caratterizzato), o “certo che sì” (piatto). Si percepiva che fossero più orientati per la versione non caratterizzata, e pure il rischio che non andasse bene, che gli appassionati potessero disertare il film.


Alla fine, nel film gli accenti sono stati mantenuti.
Angelo: Sì, alla fine è la versione caratterizzata, una scelta anche logica a parer mio.
Simone: Sì, lo so. Però c’è una cosa che non hanno messo: la canzone Guardo gli asini che volano nel ciel. Come sai, in originale è tutta un’altra canzone, altra musica, altre parole... mentre in italiano avevano scelto un motivo che andasse bene per il film, con un altro testo. Nel film loro fanno questo balletto in teatro, e io ho proprio cantato “Guardo gli asini...”! Però non l’hanno montata e hanno lasciato la vecchia canzone originale, secondo me sbagliando, perché molta gente non l’avrà riconosciuta. Anche “stupìdo” non viene mai detto, nel film non ci sono scene dove fosse richiesto o lo dicesse chiaramente.


Il cast di doppiatori comprende molti grandi nomi, sia per le mogli e l’impresario, sia anche altri ruoli più piccoli.
Angelo: Sì, Rodolfo ha questa caratteristica: io ho lavorato con lui tantissimi anni, per tantissimi film, e alcune volte anche per ruoli piccoli. Lui lavora così, un po’ come fanno in America. Gli attori americani non si spaventano quando fanno un film, anche per dire “buongiorno” può esserci un asso della recitazione, perché loro sono così. È in Italia che c’è un altro modo di pensare, ma come si è sempre detto in passato, non esistono piccole parti, ma piccoli attori.
Simone: Un film è così, ci sono tante parti, c’è Tiziana Avarista che fa mia moglie, Claudia Razzi che fa la moglie di Stanlio... Tutte le parti vanno coperte, poi Rodolfo, insomma, è uno che tende a chiamare attori “di nome”, anche per le parti piccole. Secondo me è un’ottima scelta, lui lo fa spesso. Anche se hai una battuta e te la dice un professionista esperto, è meglio rispetto al primo che passa, quindi è una scelta che condivido.


Tutto a beneficio del film finito, naturalmente.
Angelo: Sì. Io il film completo l’ho visto in sala al cinema Adriano, mi è piaciuto molto. Un bel film, recitato benissimo da attori straordinari. Doppiato anche bene, con attori bravissimi, pure l’impresario doppiato molto bene da Francesco Prando. Un doppiaggio ottimo.
Simone: Purtroppo non ho modo fisicamente di andare al cinema in questo periodo, per cui lo vedrò più comodamente a casa. Ho parlato con la responsabile della Lucky Red e mi ha detto che è andato abbastanza bene anche per le loro aspettative. Poi è uscito in concorrenza con gli Avengers, che chiaramente lo hanno tritato, ma era prevedibile. Però pensavano peggio.


È davvero piacevole constatare come la vostra passione si affianchi alla professionalità del vostro lavoro.
Angelo: Eh sì, è vero. Io mi sento, come dire, onorato. Mi sento molto “dentro” la cosa, lo devo dire. Sono contento di aver dato un piccolo contributo alla storia, anche se ho doppiato un attore, Steve Coogan, che interpreta un altro attore, Stan Laurel. I riferimenti al loro “essere” Stanlio & Ollio nel film sono relativi, non sono moltissimi, però noi abbiamo dato questa caratterizzazione rifacendoci a quello che è sempre stato fatto in passato. Il primo Zambuto, il grande Franco Latini, fino a Garinei, insomma...
Simone: Beh, è un caso, non è sempre così. Se avessi fatto il film sui Doors, io che non ne sono appassionato, non ne avrei saputo niente. Ma ciò non toglie che l’avrei fatto comunque al meglio. Per noi è abbastanza facile perché andiamo dietro all’originale. Anche se non conosci l’argomento, è più magari il direttore che si deve documentare e spiegarti, ma Bianchi è uno dei più grossi, quindi da quel punto di vista ci sentivamo tutelati.


Pensate che oggi Stanlio & Ollio abbiano un riconoscimento diverso rispetto a mezzo secolo fa?
Angelo: Oggi purtroppo non c’è una grande programmazione, insomma, non c’è una prima serata dove Rai Tre trasmette alle nove un film di Stanlio & Ollio. Dovrebbero essere veramente un po’ riportati in TV, farli vedere alle nuove generazioni, perché sono stati un po’ dimenticati. Mia figlia ha quindici anni e non li ha mai visti, mai visto un film, perché non è mai capitato di assistere ad una serata in televisione.
Simone: Mio figlio li ha visti qualche volta, gli piacciono ma non è che lo facciano impazzire. La generazione è troppo successiva, già a vedere il bianco e nero si sente fastidio. Esistono quelle brutte copie a colori, che venivano fatte all’epoca, ma sapendo che Stanlio & Ollio partono in bianco e nero, senti subito che è “finto”. Già mi ha fatto strano doppiare il film che era a colori! Comunque il film è carino, dedicato alla loro vita... pensavo che andasse meno bene, che fosse un po’ di nicchia, che solo la mia generazione potesse essere interessata, invece ha avuto una buona distribuzione e so che ha incassato bene.


Se in futuro ci fosse un seguito del film, o un ridoppiaggio delle comiche, sareste automaticamente richiamati?
Angelo: Mah, non credo che si farà mai una cosa del genere. Ci sono state parecchie coppie di doppiatori... in ogni caso non è che siano legati a me e Simone. Nel film sono Coogan e Reilly, ma penso che altrimenti si farebbero dei provini, almeno credo. Magari mi chiamano a fare il provino, o magari mi sbaglio...
Simone: Non c’è più bisogno ormai... Se fossero andate perdute le colonne originali bene, ma se fossero solo rovinate, ormai con la digitalizzazione si aggiusta tutto. SE rifacessero Stanlio & Ollio si sentirebbero di più Sordi e Zambuto, quelli che erano ridoppiati perché rovinati li hanno sistemati. Alla loro epoca il sync era un po’ diverso, c’era un’attenzione molto minore, infatti vedere la roba vecchia, per noi che siamo dell’ambiente, delle volte sono veramente dei cazzotti nell’occhio. Però è stato mantenuto tutto, a costo di avere un cattivo sync, abbiamo rispettato i testi originali, proprio i classici di Alberto Sordi e Mauro Zambuto.

Per salutarci, ci regalate una chiusa come farebbero Stanlio e Ollio?
(attimo di concentrazione...)


Giunti a questo punto, non possiamo che ringraziare calorosamente i nostri amici Angelo e Simone per la passione, la simpatia e il tempo che ci hanno dedicato, e con l’occasione mandiamo loro anche le più grandi congratulazioni per i Nastri d’argento che hanno vinto proprio pochi giorni fa per Stanlio & Ollio.
Le testimonianze fotografiche sono gentilmente concesse dallo stesso Angelo Maggi, attivissimo sui social con i suoi profili Facebook e Instagram.

Angelo e Simone ricevono il Nastro d’argento per il loro doppiaggio, 29 maggio 2019 (dal profilo Instagram di Angelo)
Adesso che tutto è schiarito, chi ha dato un’occhiatina al film avrà un motivo in più per gustarselo, mentre chi non l’ha ancora visto ha ancora tempo, in alcune sale le proiezioni resistono!

Semper unanima cum fide.